proprio quest’anno che non c’è maturità.
Gioventù dispersa tra banchi e corridoi. Terra senza semenza. Strade senza passanti, treni senza viaggianti, the sound of silence,fine fine mai.
Negozi a mezza giornata, mezze saracinesche, bandiere a mezzasta, mezzolutto.
Grano spigato, frutti caduti, mezzepene, mezzidolori, gioie smezzate, mezzastagione, bicchiere mezzo mezzo, si naviga a vista, ti vedo ma non ti sento, ti sento ma non ti tocco, ti vedo e non ti vedo, ti bacio ma con la mano, non ti avvicino ma vorrei, sto bene ma poi chissà, sto male ma forse è solo impressione, repliche di televisione, vecchie novelas, film ripetuti ma restaurati, tutto andrà bene ma non del tutto, arrivederci a chissà quando. Magari no. Calano i decessi, aumentano gli infetti, quasi gli stessi i ricoveri, calano gli infetti e i decessi ma non in regione, calano gli infetti, i ricoveri ma anche il numero dei tamponi.
Siamo in Cielo in Terra e in ogni luogo e non ci siamo, San Giuseppe Cupertino per collega, siamo visibili, udibili, rintracciabili in qualsiasi momento. Una folata di vento, una botta di scirocco e non ci siamo più.